L'albero per poter differenziare una struttura efficiente dal punto di vista fisiologico e in equilibrio con lo sviluppo morfologico dell'individuo arboreo deve poter esplorare una superficie di terreno sufficientemente ampia.
Tale spazio indispensabile alla pianta viene definito rizosfera. La profondità media dello strato di terreno esplorato varia a seconda della natura dello stesso ma generalmente è compreso nell'intervallo tra 0,80 e 1,20 m.
La rizosfera è soggetta, specialmente in ambiente urbano, a molte interferenze con le opere edili, civili e impiantistiche. La convivenza degli alberi con tali strutture non sempre è ottimale e spesso nel tempo si presentano danni alle opere quali:
Uno dei fenomeni più comuni è quello del sollevamento delle pavimentazioni stradali, in particolar modo di quelle continue come l'asfalto.
Il sollevamento della pavimentazioni stradali da parte degli apparati radicali è dovuto in modo preponderante alla impermeabilizzazione e la compattazione del suolo.Tali fenomeni portano l'apparato radicale ad affiorare in superficie per cercare ossigeno e acqua.
In alcuni casi, come per gli apparati radicali dei pini, concorre all'innalzamento delle pavimentazioni anche la formazione da parte delle radici cordiformi di noduli che si formano come reazione alla pressione localizzata ed hanno la funzione di consolidare la matrice di suolo (rizosfera) e di accumulare sostanze di riserva.
La co-abitazione degli apparati radicali con le pavimentazioni può essere migliorata intervenendo con tecniche e modalità diversificate a seconda delle specie arboree, del tipo di pavimentazione, l'età, lo stato fitosanitario e fitostatico delle alberature e a seconda che si tratti di pavimentazioni esistenti o da realizzare.
In grandi linee si possono distinguere due modalità principali di azione:
Questo risultato si può ottenere con varie tecnologie. Tra le altre si descrivono:
A - Pavimento sospeso (Isole vegetative);
B - Suolo strutturale (Structural soil).
A - Pavimento sospeso (Isole vegetative)
Le isole vegetative sono realizzate con elementi prefabbricati a forma di cupole che distribuiscono il carico consentendo al terreno sottostante di restare ben aerato e non costipato. Sopra le 'celle' prefabbricate viene gettata una soletta in cls con le trincee di infiltrazione per consentire all'acqua di raggiungere gli apparati radicali.
B - Suolo strutturale (Structural Soil)
Il metodo utilizzato è stato mutuato da una tecnica utilizzata per contrastare l’impermeabilizzazione e la compattazione dei suoli in ambiente urbano ampiamente sperimentata negli Stati Uniti d’America 1 e in Europa 2 denominata ‘structural soil’.
Questa consiste nella realizzazione di un piano radicale profondo 30-60 cm, riempito con una miscela di terra e pietre, costipato con il passaggio di un rullo compressore cosicché il piano venga strutturato a norma di legge per sopportare carichi in transito.
Una volta costituito il ‘terreno strutturato’ si scava quindi una fossa di un metro cubo in cui posizionare l’albero di nuovo impianto e la si riempie con normale terra. In questo modo, l’albero in 2-3 anni avrà colonizzato questo metro cubo e comincerà a diramarsi su tutta la superficie del marciapiede, colonizzando con il proprio apparato radicale le sacche di terra che occupano gli interstizi tra il pietrame.
La riduzione e il contenimento degli apparati radicali di alberi già insediati sono interventi molto delicati che richiedono l'assistenza di tecnici specializzati per valutare caso per caso la quantità e il tipo di radici da eliminare e le modalità.
Di seguito si elencano le operazioni che normalmente vengono eseguite: